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Benvenuti
"Chi conosce i fantasmi dice che essi anelano ad essere liberati dalla loro vita di fantasmi e condotti a riposare come antenati. Come antenati continuano a vivere nella generazione presente, mentre come fantasmi sono costretti a ossessionarla con la loro vita di ombre. [...] Alla luce del giorno dell'analisi i fantasmi dell'inconscio ritrovano riposo e sono ricondotti alla pace degli antenati e il loro potere viene trasformato in una rinnovata intensità della vita nel presente."

Hans Loewald

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Bonfire

Una pausa per i viandanti

Se siete arrivati fin qua, forse è perchè sentite il bisogno di fermarvi e concedere del tempo solo per voi. Avete bisogno di prendere delle decisioni importanti, girare pagina, chiudere dei conti in sospeso, affrontare di petto un problema non più rimandabile. Ma da soli, come vi siete accorti, non è facile.

Quando un cristallo cade, questo non si frattura in modo casuale ma seguendo specifiche linee di faglia i cui limiti e direzioni - anche se invisibili fino a quel momento - sono già predeterminati. Allo stesso modo, la nostra struttura mentale acquisisce progressivamente una forma grazie sia a fattori costitutivi ereditari che per l'influsso della "temperatura" e delle "pressioni" dell'ambiente circostante, finendo per fratturarsi in modi specifici ed originali.

Ogni cristallo è unico e, in questo senso, non esiste una soluzione univoca e preconfezionata per quelle fratture che possiamo chiamare ansia, attacchi di panico, depressione, ritiro sociale, disfunzione sessuale.

Non si può stabilire a priori quanto tempo ci vorrà per colmare queste fratture, a meno che non si vogliano ricercare delle pseudo-soluzioni.

Ma soprattutto, non si può sperare in un intervento "ortopedico" come si farebbe con un osso: una mente fratturata non può essere ricomposta, non può tornare "come prima", anche perchè è proprio il "prima" ad aver determinato la frattura. Possiamo però trasformare la sofferenza della frattura in una nuova opportunità, capire il passato per liberarcene rimanendo noi stessi e allo stesso tempo diventare qualcosa di profondamente diverso.

Come nell'arte del kintsugi giapponese, dove un coccio rotto viene ricomposto saldando le fratture con metalli preziosi.

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Come posso aiutarti

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Chi sono

Perchè un Martin Pescatore come logo?

Mi piace pensare al terapeuta come ad un Martin Pescatore.

Il suo nome - specie nella sua versione inglese ("Kingfisher") - richiama alla memoria la figura del Re Pescatore dei cicli arturiani: i miti, le leggende e le vecchie storie del passato continuano a dirci molto di noi, del nostro presente, e tornare ad ascoltare le loro suggestioni è un primo passo per riprenderci in mano la nostra vita. Essa stessa è una storia, una narrazione, di cui noi siamo i protagonisti: spesso, però, molte delle sue pagine sono state strappate via, vi è colato sopra dell'inchiostro o sembrano essere state scritte da altri tanto che il senso complessivo sembra essersi smarrito. Compito del terapeuta, insieme al paziente, è quello di ricostruire insieme una trama densa di significati.

Il Martin Pescatore, poi, vive sempre vicino all'acqua. L'acqua, l'inconscio, è un elemento essenziale per un lavoro profondo su sè stessi: la nostra consapevolezza gioca spesso infatti un ruolo marginale, mentre per la gran parte del tempo noi siamo agiti e siamo pensati da un Altro con il quale dobbiamo tornare a dialogare e camminare insieme.

Il Martin Pescatore non possiede grandi dimensioni e forza spropositata ma in compenso si caratterizza per la sua resistenza e perseveranza, rimanendo posato anche per molte ore su un medesimo ramo, con lo sguardo rivolto all'acqua, in attesa della preda. Una volta individuata, dopo un'attenta valutazione delle distanze spicca il volo, si tuffa per catturarla e ritorna poi al suo punto di osservazione per consumarla con calma. Si tratta di un uccello molto silenzioso, ma non muto. Allo stesso modo, il terapeuta non si accanisce sul sintomo estirpandolo a forza, proponendo pratiche miracolose o soluzioni immediate: il suo è un lavoro lento, fatto soprattutto di attese ed ascolto attento, finalizzato a trarre dall'acqua del materiale nascosto per ridare un senso ed una dignità ai sintomi, riallacciare la trama della vita e quindi favorire una sua ripresa.